All’inizio del ciclo delle mie lezioni di italiano con le classi di principianti faccio sempre una domanda precisa: quali parole conoscete nella mia lingua? Ogni partecipante ha cinque minuti di tempo per stilare la propria lista personale. In genere quasi tutti riescono a scrivere tra dieci e venti vocaboli che vengono presentati e commentati collettivamente.
Gran parte dei termini provengono dal mondo culinario (per esempio spaghetti, pasta, pizza, lasagne, panettone, prosciutto, ecc.), dalla moda (per esempio scarpe, stivali, pantaloni, ecc.) e dalla musica (pianoforte, allegro, andante, staccato, ecc.). I maschi, inoltre, hanno anche ottime competenze nell’uso di parolacce e bestemmie, imparate durante il servizio militare dai loro commilitoni ticinesi e grigionesi italofoni oppure dagli amici/dai colleghi di origine italiana.
Un giorno, tuttavia, rimasi sorpreso da una persona che aveva inserito nel suo elenco la parola “zizzaniaâ€.
«Dove l’hai sentita?», gli chiesi spalancando gli occhi.
«Dalla mia vicina di casa italiana che litiga spesso con quella della porta accanto, anche lei italiana. Non capisco quello che dicono, ma sento sempre la parola zizzania».
«Ma sai che cosa significa?».
«No, forse litigano sulle dimensioni del loro seno…», mi rispose con un sorriso malizioso.
Scoppiai a ridere perché capii subito il malinteso linguistico: in tedesco la parola “Zitze†significa appunto “tetta, mammella†e ha un collegamento etimologico con napoletano “zizzaâ€. La parola italiana “zizzaniaâ€, quindi, ha una bellissima assonanza con il termine tedesco “Zitzeâ€.
Peccato solo che la realtà etimologica sia diversa. Ecco la spiegazione fornita dall’enciclopedia Treccani: ‘la zizzania è una pianta infestante che cresce nei campi di cereali e simboleggia discordia e contrasto. L’etimologia del termine deriva dal latino “zizaniaâ€, a sua volta dal greco “zizanionâ€. Questo termine è spesso utilizzato in contesti classici per descrivere conflitti e divisioni’.
Le liti tra le vicine di casa italiane del mio studente svizzero tedesco sono quindi uno dei tanti esempi per i quali si può applicare la parola zizzania. I conflitti e le divisioni tra le persone possono nascere per delle stupidaggini che vengono ingigantite e tendono a crescere fino a raggiungere situazioni paradossali, addirittura tragiche quando si parla di faide tra famiglie e guerre tra nazioni.
Perché ho deciso di trattare qui questo argomento? Perché conosco un signore che per anni è stato coinvolto in noiose discussioni con parenti e vicini di casa molto litigiosi. Lui ha una piccola casa in Italia, ereditata dai genitori emigranti. Ci andava con una certa regolarità durante le vacanze, alla ricerca delle sue radici. Ora ha smesso definitivamente. Si è stufato.
«I miei figli sono grandi e preferisco andare in altri posti più ospitali. Quando andavo là non facevo altro che sentire la gente che litigava per i terreni nelle loro campagne, per i confini tra le loro case, per le foglie degli alberi che cadono dal lato sbagliato del giardino, per le siepi da tagliare, per il rumore dei tagliaerba o delle motoseghe la domenica, dei sassi che ogni mattina alle sei i vecchi raccolgono dai loro orti buttandoli in un bidone metallico… bong, bong, bong… fregandosene degli altri che dormono, dei fuochi che regolarmente accendono per bruciare i rifiuti… e poi ci fanno sopra anche le grigliate. Gente arrabbiata che si lamenta sempre di tutto. E quando provavo a dire qualcosa, mi dicevano tutti “eh, ma tu vivi fuori, che ne sai!â€. E così ho deciso di vendere la casetta. Ma con tutta quella brutta zizzania in giro, non so come finisce la storia», mi disse un giorno con tono amaro.
Io mi limitai a guardarlo, senza fare nessun commento. Storie del genere ne ho sentite tante in questi anni. Alcune sono finite bene, altre invece…
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