È stata ospite della rubrica Dentro la notizia di Radio ABM, curata da Manuela Gaio, la regista Anna Della Bruma, originaria di Pedavena e residente a Roma. L’occasione è il ritorno a Belluno dello spettacolo 2D1, scritto da Cristina Gianni e diretto dalla stessa Della Bruma, che debutta in prima regionale dopo la presentazione nazionale del 2024 a Udine.
Nel dialogo, la regista ha raccontato la genesi del progetto e il suo significato profondo. 2D1 affronta il tema della salute mentale con un linguaggio simbolico e non didascalico, ponendo al centro due personaggi anonimi – identificati come X e Y – che rappresentano i conflitti interiori e i pensieri disfunzionali di ciascuno. “Non si parla solo di chi soffre di un disturbo psicologico”, ha spiegato Della Bruma, “ma delle comunità che vivono attorno, di tutti noi. È importante riconoscere che il disagio può essere parte della vita quotidiana e che parlarne è un gesto di dignità e di cura reciproca”.
Studentessa di psicologia, Della Bruma ha raccontato come la sua formazione le abbia permesso di leggere il testo teatrale con maggiore profondità, cogliendone i sottotesti e i risvolti sociali. Citando i dati italiani sulla salute mentale, ha ricordato che una persona su cinque soffre di disturbi come ansia o depressione e che solo una su tre riesce ad accedere a un supporto adeguato, con una spesa pubblica inferiore alla media europea.
Lo spettacolo, sostenuto dal Comune di Santa Giustina, dall’ULSS Dolomiti e dalla Regione Veneto, sarà in scena sabato 18 ottobre alle ore 20 nell’aula incontri della Biblioteca di Sedico. Sul palco, oltre a Cristina Gianni, anche Margherita Bertoli, attrice friulana con esperienze internazionali.
Della Bruma ha infine raccontato il suo percorso artistico, segnato dalla formazione all’École Internationale de Mime Corporel Dramatique di Parigi e dall’interesse per il teatro fisico e di ricerca. “Nel mio lavoro cerco di restituire al corpo il suo valore espressivo – ha spiegato – perché ogni gesto è un segno, un linguaggio che può raccontare emozioni e tensioni senza bisogno di parole”.
Lo spettacolo 2D1 aderisce inoltre alla campagna “Nessun teatro è complice di genocidio”, a sostegno della pace e dei diritti umani, unendo l’arte a un impegno civile concreto.
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