Il Mulino San Domingo è un simbolo silenzioso ma resistente del legame tra le comunità italiane emigrate e le loro radici. Costruito nel 1945, è ancora in funzione dopo oltre 80 anni, continuando a macinare farina di polenta come un tempo.
Vivaldo Benvenut, socio del mulino e discendente dei fondatori, racconta con orgoglio questa storia. «È da 25 anni che abbiamo rilevato questo mulino», spiega. Uno dei primi a costruirlo fu suo padre, John Benvenut, insieme a Lilo Martinelli e ad altri emigranti italiani che, arrivati senza niente, seppero unire coraggio, fede e lavoro.
Il mulino non fu solo un luogo di produzione: rappresentò anche un passo fondamentale per lo sviluppo del territorio, portando l’energia elettrica a San Domingo e migliorando la vita della comunità locale.
Per molti discendenti di emigranti italiani, il Mulino San Domingo è un’eredità di sacrificio, resilienza e spiritualità . «Erano persone coraggiose — dice Vivaldo — pregavano tanto e lavoravano duro. La polenta non è mai mancata, era la base della nostra tavola». Ancora oggi, Vivaldo continua la tradizione: due volte a settimana macina il mais per ottenere la farina di polenta, mantenendo vivo un rito antico.
Un messaggio di continuità arriva infine ai tanti italiani che guardano con orgoglio a questa piccola grande storia di famiglia e comunità : «Non abbiamo mai sofferto la fame, grazie alla fede e al lavoro. La polenta ci ha sempre nutriti».
Il Mulino San Domingo resta così un punto di riferimento per chi desidera riscoprire le proprie origini e custodire la memoria di chi, con coraggio e umiltà , ha costruito nuove radici lontano dall’Italia.
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