Vancouver. I fratelli Turrin si riabbracciano dopo 27 anni: toccante incontro degli ultimi eredi della storica famiglia feltrina

Luisa Carniel | 01 maggio 2025 alle 23:10 | 0 commenti

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Dopo ventisette anni dall’ultimo incontro sono tornati a riunirsi tre fratelli Turrin, gli ultimi rimasti in vita della numerosa famiglia feltrina di Augusto e Virginia Biglia, che in tutto avevano messo al mondo ben otto figli. L’occasione è stata la recente visita a Vancouver, in Canada, del più giovane, Renzo, accompagnato dalla figlia Lidia.

Umberto ed Eleno Turrin, nati rispettivamente nel 1935 e nel 1932, risiedono in Nord America da parecchi anni con le loro famiglie, costituite ora da figli, nipoti e anche bisnipoti. Il primo a partire fu Eleno nel lontano 1956 raggiungendo subito Vancouver dove continuò la sua professione di falegname, seguendo la tradizione di famiglia e attività che già aveva intrapreso in Italia; persona molto determinata e caparbia, decise di emigrare per cercare nuove opportunità e migliorare la sua posizione facendosi presto raggiungere dalla futura moglie Nelly Mottes, anch’ella bellunese essendo originaria di Frassenè Agordino.

Umberto, attivissimo socio ABM, molto attaccato alla sua terra di origine, già fondatore e presidente della famiglia bellunese di Vancouver per diversi anni, dopo una breve esperienza in Svizzera e grazie ad una lettera di richiamo del fratello Eleno, emigrò pure lui in British Columbia con la moglie Tina, abruzzese, che aveva conosciuto a Genova durante il servizio militare. I primi tempi furono abbastanza difficili per Umberto, ma la voglia di lavorare non gli mancava: era un saldatore nell’importante porto commerciale di Vancouver, aveva esperienza e disponibilità a spostarsi anche fuori città dove il lavoro era più richiesto, oltre a possedere un titolo di studio specializzato che aveva caparbiamente conseguito con la scuola serale. Per potersi comprare la casa Umberto accettava di fare ogni giorno anche più di quattro ore di straordinario, che veniva pagato doppio. Ci fu ad un certo punto pure un tentativo di rientro in Italia ma durò solamente tre mesi: il lavoro presso il porto di Genova era troppo pesante e non adeguatamente remunerato, così Umberto e Tina rientrarono a Vancouver e ricominciarono la loro vita là, con i tre figli ancora piccoli.

Pochi i ritorni a Feltre di Eleno: l’ultimo, appunto ben 27 anni orsono; per Umberto invece fino a qualche tempo fa i viaggi erano praticamente annuali, solitamente in concomitanza con l’adunata nazionale degli alpini, dove amava sfilare con il gruppo del Canada ma anche con la sezione feltrina “Monte Cauriol”. In ogni visita in provincia Umberto non mancava di raggiungere la sede dei Bellunesi nel Mondo nel capoluogo, quella dell’ANA e delle istituzioni a Feltre, oltre a voler rivedere i cari amici di infanzia e tutti i parenti. Ora la voglia di rientrare è ancora tanta, ma le condizioni di salute non gli permettono un viaggio così lungo.

Ricco di emozioni l’incontro dei tre fratelli nella casa di riposo canadese dove risiede Eleno dopo la morte della moglie e qualche acciacco: una felicissima sorpresa per lui che, dopo qualche attimo di smarrimento e più di qualche lacrima di commozione, ha ritrovato la sua parlata dialettale feltrina con la quale ha suffragato il momento con un “… el pì bel dì de la me vita”.

Luisa Carniel

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