Belluno tra le province in controtendenza: cala la cassa integrazione, ma il quadro resta incerto

Marco Crepaz | 26 ottobre 2025 alle 20:53 | 0 commenti

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Belluno si conferma tra le province italiane più resilienti in un contesto nazionale di crescente ricorso alla cassa integrazione.
Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi CGIA di Mestre, nel primo semestre del 2025 le ore autorizzate di Cig in provincia sono diminuite del 16% rispetto allo stesso periodo del 2024, passando da oltre 3,1 milioni a circa 2,6 milioni.

Un risultato in controtendenza rispetto al quadro nazionale, dove la Cassa Integrazione Guadagni (Cig) complessiva è cresciuta del 21,8%, con oltre 305 milioni di ore autorizzate.

Dati a confronto

Area geografica / ProvinciaOre CIG I sem. 2024Ore CIG I sem. 2025Variazione %
Italia250.792.430305.543.494+21,8%
Veneto34.957.50838.169.538+9,2%
Belluno3.108.7522.610.118−16,0%
Treviso8.510.7708.284.012−2,7%
Verona4.505.1344.486.138−0,4%

Fonte: elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati INPS (ottobre 2025)

Un Veneto a due velocità

Nel complesso regionale, il Veneto segna un incremento del 9,2% delle ore di Cig. Le province più colpite sono Rovigo (+60,1%), Venezia (+59,5%) e Vicenza (+10,8%), mentre Belluno, Treviso e Verona si distinguono per una riduzione del ricorso agli ammortizzatori sociali.

Questa tenuta può essere letta come un segnale di stabilità industriale locale, ma anche come effetto di una ripresa ancora fragile, in un tessuto produttivo dove prevalgono piccole e medie imprese.

Cresce la CIG straordinaria a livello nazionale

A livello nazionale, la Cig straordinaria (Cigs) ha registrato un incremento del 46,4%, segnalando una crescente difficoltà nei settori industriali strutturali.

Settore manifatturieroOre Cigs I sem. 2024Ore Cigs I sem. 2025Variazione %
Autoveicoli e rimorchi11.862.82722.038.914+85,8%
Metallurgia12.795.80920.053.362+56,7%
Macchine e apparecchi10.020.15711.275.092+12,5%
Calzature e pelletteria4.564.60211.149.144+144,3%
Prodotti in metallo5.011.0309.339.988+86,4%

Fonte: elaborazione CGIA su dati INPS – Settore manifatturiero, I semestre 2025

Un equilibrio fragile

L’Ufficio Studi della CGIA osserva come la crescita dell’occupazione – +1 milione di posti negli ultimi tre anni – non sia stata accompagnata da un aumento della produttività né dei salari reali, rimasti inferiori alla media europea.

Il rischio, avverte l’associazione, è quello di una crisi strisciante, aggravata dalle tensioni internazionali e dalla lenta attuazione del Pnrr. Solo una rapida messa a terra dei fondi europei – oltre 100 miliardi di euro ancora da spendere entro giugno 2026 – potrà sostenere l’economia e evitare un rallentamento come quello già in corso in Germania e Francia.

Belluno: un segnale positivo, ma serve continuità

Nel contesto nazionale, il dato di Belluno rappresenta una boccata d’ossigeno per un territorio manifatturiero che continua a dimostrare resilienza. Tuttavia, la diminuzione della Cig va letta con prudenza: riflette sì una ripresa del lavoro, ma anche la difficoltà di alcune imprese a mantenere livelli produttivi costanti in un’economia globale ancora incerta.

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