Si è spento il 5 novembre a Saccolongo all’età di 96 anni frate Leone Rosato, figura nota e apprezzata nelle comunità in cui ha operato, in particolare a Cortina d’Ampezzo. Nato a Biadene (Treviso) da una famiglia padovana, Leone Rosato ha svolto il suo ministero in diverse località del Veneto, tra cui Padova, Verona, Marghera e Peschiera, prima di concludere la sua vita a Saccolongo.
Per dieci anni fu guardiano del convento dei frati minori al Santuario della Difesa di Cortina, un luogo che sentiva profondamente suo. Amava le passeggiate nella natura e accompagnava le gite dei bambini organizzate dalla parrocchia, con le guide alpine e il Parco d’Ampezzo. Giovanni Suani, sacrestano a Cortina all’epoca di frate Leone, lo ricorda come un uomo pieno di iniziative e progetti, determinato a realizzare ogni sua idea, mosso sempre da intenti onesti e dalla volontà di contribuire al bene della comunità.
Durante il suo percorso sacerdotale, Rosato si è distinto per la dedizione alla fede, alla Madonna e al santuario della Difesa, promuovendo anche il canto gregoriano nelle celebrazioni e nei concerti. Dopo Cortina, ha prestato servizio a Padova, al convento di San Bernardino a Verona e come parroco a Sant’Antonio a Marghera, fino al trasferimento nel 2020 al santuario della Madonna del Frassino a Peschiera.
Frate Leone sarà ricordato per la sua semplicità, il rispetto per la bellezza, l’amore per la natura e per la musica, e per il saluto che rivolgeva a tutti: «Pace e bene». Riposerà a Fiumicello di Campodarsego, a Padova.




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