Fiducia degli italiani nelle istituzioni in calo nel 2024: l’analisi Istat su tendenze, territori e fasce sociali

Marco Crepaz | 16 ottobre 2025 alle 21:16 | 0 commenti

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La fiducia degli italiani nelle istituzioni torna a diminuire. Dopo un 2023 caratterizzato da un generale recupero di consenso verso le principali istituzioni democratiche, il 2024 segna una nuova inversione di tendenza. Lo rileva l’Istat nel report “Fiducia nelle istituzioni del Paese – Anno 2024”, basato sull’indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana”, che analizza le percezioni di oltre 24.000 famiglie italiane.

Fiducia in calo quasi ovunque

Rispetto al 2023, i livelli di fiducia (punteggi da 6 a 10 su una scala da 0 a 10) risultano in calo per quasi tutte le istituzioni. Le Forze dell’ordine, tradizionalmente tra le più apprezzate, perdono oltre tre punti percentuali, passando dal 76,2% al 72,9%. Stabile, invece, l’elevatissimo gradimento per i Vigili del Fuoco, che continuano a godere della fiducia di quasi nove italiani su dieci.

La Presidenza della Repubblica resta una delle istituzioni più credibili: pur in lieve flessione, la quota di cittadini che esprime un voto da 6 a 10 passa dal 71,6% al 68,2%, confermando il Quirinale come terza istituzione per livello di fiducia.

In calo anche la fiducia nel sistema giudiziario, che scende dal 46,1% del 2023 al 44%. Si interrompe così un trend di crescita avviato nel 2020.

Parlamento e governi locali in risalita nel medio periodo

Nonostante la flessione annuale, l’analisi Istat su base decennale mostra una progressiva ricostruzione del rapporto tra cittadini e istituzioni politiche. Dal 2012 al 2024, la fiducia nel Parlamento italiano è quasi raddoppiata, passando dal 22,9% al 40,8%, mentre quella nel Parlamento europeo si attesta al 40,2%, segnando per la prima volta un sostanziale equilibrio tra le due assemblee.

La fiducia verso il governo nazionale raggiunge il 37,3%, in crescita rispetto ai livelli storici, ma ancora distante dalla sufficienza. Meglio le amministrazioni locali: il 50% dei cittadini assegna punteggi di fiducia da 6 a 10 al governo comunale, con picchi del 53,2% al Nord, mentre il 40,9% dichiara fiducia nelle amministrazioni regionali.

I partiti politici restano l’istituzione meno apprezzata, pur con un leggero miglioramento nel tempo: dal 9,9% del 2012 al 22,4% nel 2024. Circa un quinto degli italiani continua però a esprimere sfiducia totale (punteggio 0).

Livelli di fiducia per istituzione (2024)

IstituzioneFiducia (punteggi 6–10)Note principali
Vigili del Fuoco89,7%Fiducia stabile e molto alta
Forze dell’Ordine72,9%In calo, ai livelli del 2018
Presidenza della Repubblica68,2%Terza istituzione per fiducia
Governo comunale50,0%Massimo al Nord (53,2%)
Governo regionale40,9%In Veneto fiducia al 57%
Governo nazionale37,3%Simile in tutte le aree del Paese
Parlamento italiano40,8%Fiducia quasi raddoppiata dal 2012
Parlamento europeo40,2%In linea con il Parlamento italiano
Sistema giudiziario44,0%In calo dopo tre anni di crescita
Partiti politici22,4%Restano ultimi nella classifica

Differenze territoriali

Il report Istat evidenzia forti divari territoriali. Al Nord si registra maggiore fiducia nelle istituzioni locali:

  • 53,2% di fiducia nel governo comunale (contro il 43,5% del Mezzogiorno);
  • 45,6% nel governo regionale (contro il 35,9% nel Sud).

Le regioni più fiduciose verso le istituzioni regionali sono Veneto e Trentino-Alto Adige (57%), mentre Molise, Sardegna e Sicilia presentano i valori più bassi, tra il 28% e il 31%.

Il sistema giudiziario mostra invece un andamento opposto: nel Mezzogiorno la fiducia raggiunge il 46,7%, contro il 41,5% del Nord e il 45,4% del Centro.
Il Presidente della Repubblica raccoglie maggiore consenso al Centro (72,1%), seguito dal Mezzogiorno (68,3%) e dal Nord (66,3%).

Età e fiducia: cresce il divario generazionale

La fiducia nelle istituzioni tende ad aumentare con l’età. Il 75,3% degli over 55 esprime fiducia nel Presidente della Repubblica, contro il 61,2% dei giovani tra 14 e 34 anni.
Un trend simile si osserva per le Forze dell’ordine (78,1% over 55 contro 66,2% giovani) e per i governi comunali.

Le nuove generazioni appaiono dunque più distanti dalle istituzioni, con un atteggiamento più critico e una minore propensione a esprimere fiducia, in particolare verso la politica.

Il ruolo del titolo di studio

Il livello di istruzione incide in modo differenziato sulla fiducia:

  • I laureati mostrano maggiore fiducia verso il Presidente della Repubblica (+10 punti rispetto a chi ha la sola licenza media) e verso il Parlamento europeo.
  • Chi ha un titolo di studio inferiore tende invece ad avere più fiducia nelle istituzioni di governo locale e, in misura minore, nei partiti politici.
IstituzioneLaureati (voto 6–10)Licenza media o inferiore (voto 6–10)
Presidente della Repubblica70%60%
Parlamento europeo50%40%
Governo nazionale35,3%38,6%
Partiti politici20,2%24,1%
Governo comunale48%52%

Una fiducia sotto la sufficienza ma in evoluzione

Il quadro complessivo disegnato dall’Istat evidenzia che, nonostante la flessione del 2024, negli ultimi dodici anni si è verificato un lento ma costante recupero di fiducia verso le istituzioni politiche, in particolare verso Parlamento, governi locali e sistema giudiziario.

Resta tuttavia una diffusa insoddisfazione verso i partiti politici e il governo nazionale, e un evidente divario generazionale e territoriale che segna il rapporto tra cittadini e istituzioni.

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