L’abbassamento del livello del lago di Busche, avvenuto in questi giorni, ha evidenziato una condizione preoccupante: il bacino è ormai quasi colmo. Una situazione che comporta due criticità principali, legate sia alla sicurezza idraulica sia all’utilizzo agricolo delle risorse idriche.
Il primo problema riguarda la funzione di laminazione del lago, ridotta a causa del livello già elevato dell’acqua. In caso di precipitazioni intense – fenomeno ormai frequente – la capacità del bacino di trattenere l’acqua e prevenire le piene risulterebbe limitata. Il rischio è quello di straripamenti con possibili danni a cantine e garages nelle campagne lungo il Piave, in particolare nelle zone di Cesana e Molin Novo.
La seconda criticità interessa invece il settore agricolo. Con un lago già prossimo alla capienza massima, la quantità d’acqua effettivamente utilizzabile per l’irrigazione è ridotta, con potenziali ripercussioni sulla stagione agricola, soprattutto in caso di un autunno più secco del previsto.
Nonostante le difficoltà, il lago di Busche mantiene un importante ruolo naturalistico, ospitando numerose specie di uccelli e anfibi. Gli esperti ritengono che un eventuale svuotamento controllato del bacino non comporterebbe gravi conseguenze ambientali, poiché la fauna si sposterebbe naturalmente più a monte, continuando a trovare habitat idonei.
Eventuali interventi dovranno tuttavia essere pianificati in modo sostenibile, con metodi rispettosi dell’ambiente e il coinvolgimento di ditte locali interessate all’estrazione della ghiaia, per garantire un equilibrio tra sicurezza idraulica, agricoltura e tutela ecologica.
Il Gruppo Costruiamo Borgo ha sollecitato le Amministrazioni dei Comuni rivieraschi a farsi promotrici di un tavolo di confronto con Genio Civile, Enel e Consorzi di Bonifica, al fine di individuare una strategia condivisa per la gestione del lago di Busche, patrimonio ambientale e risorsa fondamentale per l’intero territorio.
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