Arriva la replica dell’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin (nella foto), alle dichiarazioni rilasciate da Vittorio Morello, presidente veneto di Aiop – Associazione italiana ospedalità privata – in un’intervista pubblicata da Il Gazzettino.
«Il Veneto sa collaborare con il privato accreditato, che rappresenta una risorsa importante, in larga parte legata a opere religiose che storicamente hanno contribuito al sistema di cura – spiega Lanzarin –. Ma il Sistema Sanitario Regionale resta a guida pubblica e questa Giunta lo difende con tenacia. Il pubblico non abdica: il privato è partner dentro regole precise, tetti di spesa e standard di qualità che garantiscono l’interesse dei cittadini».
L’assessore ha ribadito che il Veneto è ai vertici nazionali per qualità dei servizi sanitari, citando i risultati del Ministero della Salute sui LEA, che collocano la regione al primo posto in Italia. «Negare questi dati – commenta – significa ignorare valutazioni ufficiali e certificate».
Sulla questione delle risorse, Lanzarin ha precisato: «Non esiste alcun tesoretto. I bilanci della Regione sono stati parificati dalla Corte dei Conti e ogni risorsa viene destinata alla sanità in modo trasparente. Per il 2024 e 2025 gli incrementi per il privato accreditato – rispettivamente +1% e +3,4% – sono stati impegnati e allocati con atti formali».
Per quanto riguarda le liste d’attesa, l’assessore ha fornito i dati aggiornati: le prestazioni in priorità B (entro 10 giorni) sono state azzerate, quelle in priorità D (entro 30 giorni) sono diminuite dell’83% e quelle in priorità P (entro 60/90 giorni) del 62%. Nel biennio 2023-2024 sono stati investiti oltre 52 milioni per acquistare prestazioni aggiuntive dai privati, riducendo ulteriormente i tempi di attesa.
«Il Veneto destina 825 milioni di euro nel 2025 alla sanità privata accreditata – aggiunge Lanzarin – ma il sistema resta pubblico. I privati sono partner importanti, ma devono uniformarsi alle scelte della sanità pubblica, non viceversa».
L’assessore ha concluso ringraziando i media per il loro ruolo di informazione, definendolo «un servizio prezioso per i cittadini».
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