Il CAI contro l’eliturismo sulla Torre Trieste: “Non è turismo sostenibile”

Redazione | 16 agosto 2025 alle 12:55 | 0 commenti

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Il Club Alpino Italiano (CAI) prende una posizione netta contro l’eliturismo in montagna, denunciando i voli turistici che portano persone sulla cima della Torre Trieste, nel gruppo della Civetta, in provincia di Belluno. Un fenomeno segnalato da alpinisti tedeschi, che hanno documentato una frequenza crescente di voli a scopo ricreativo.

Secondo il CAI, queste pratiche “non sono consone alla fruizione responsabile della montagna” e minano la sostenibilità del territorio, tanto più in un’area che ricade nel patrimonio naturale delle Dolomiti Unesco. La Fondazione Dolomiti Unesco, infatti, sottolinea che non tutti i tipi di turismo sono compatibili con il riconoscimento internazionale e invita a promuovere un modello di visita “dolomitico”, attento ai valori ambientali e alla conservazione per le generazioni future.

Un fenomeno incompatibile con l’ambiente montano

Il tema dell’eliturismo era già stato affrontato dal CAI nel 2024, con l’approvazione del documento di posizionamento “Eliturismo in Montagna”, che stabilisce la contrarietà del Sodalizio a qualsiasi utilizzo ludico dei mezzi motorizzati in alta quota. Il presidente generale del CAI, Antonio Montani, ribadisce:
«Siamo fermamente contrari all’uso ludico degli elicotteri in montagna: non è il modello di sviluppo turistico che giova all’ambiente. Invito tutte le Sezioni a rispettare questa linea, evitando iniziative inappropriate».

Anche Mario Vaccarella, delegato alle attività ambientali del Comitato Direttivo Centrale, aggiunge: «L’eliturismo fine a se stesso non è sostenibile per l’ambiente montano, soprattutto in aree protette. Dobbiamo smettere di usare la montagna come terreno di gioco, riscoprendo il senso del limite».

Un richiamo alla responsabilità

Il CAI invita quindi a riconsiderare il modo di vivere la montagna, puntando su un turismo lento e rispettoso, in linea con i principi sanciti dalla strategia di gestione delle Dolomiti Unesco. L’obiettivo è chiaro: tutelare un patrimonio unico e fragile, evitando che diventi un semplice scenario per attività ad alto impatto ambientale.

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