Sedico celebra il Primo Maggio ricordando i caduti sul lavoro e in emigrazione

Simone Tormen | 04 maggio 2025 alle 15:12 | 0 commenti

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Un 1° maggio intenso e toccante quello organizzato da Anmil Belluno in collaborazione con il Comune di Sedico, l’Inail, l’Associazione Bellunesi nel Mondo e diversi gruppi alpini e associazioni combattentistiche del territorio.

La giornata ha preso il via con la sfilata dal Municipio al Monumento ai Caduti sul Lavoro e in Emigrazione, accompagnata dal Corpo Musicale Comunale. Dopo l’Inno d’Italia e il silenzio, Roberta (invalida del lavoro) e Gemma (vedova del lavoro) hanno deposto una corona in memoria delle vittime. Il sindaco di Sedico Christian Roldo e il presidente regionale Anmil, Lino Splendore, hanno poi scoperto la nuova targa con i nomi aggiornati dei caduti sul lavoro.

Nel corso della cerimonia sono intervenute numerose autorità. Il presidente Splendore ha sottolineato l’urgenza della formazione sulla sicurezza, soprattutto tra i giovani. Giovanni Perin (Anmil) ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime, ricordando che ancora oggi si registrano tre morti al giorno sul lavoro.

Oscar De Bona, presidente dell’Abm e dell’Unaie, ha ricordato i lavoratori emigrati all’estero, molti dei quali colpiti da malattie professionali come la silicosi. Il direttore dell’Inail, Gabriele Scarpa, ha condiviso la sua profonda empatia verso le famiglie colpite dagli infortuni, con parole sincere che hanno commosso i presenti.

Anche gli assessori Maurizio Zatta (Feltre) e Marco Dal Pont (Belluno) hanno ribadito l’importanza della prevenzione e della formazione alla sicurezza nei luoghi di lavoro. A chiudere il momento istituzionale, Amedeo Bozzer (Anmil Belluno e CIP) ha ringraziato le istituzioni per il sostegno, richiamando il valore dello sport nel reinserimento degli infortunati.

La mattinata è proseguita nella sala polifunzionale con l’autore del libro I neri fantasmi di Marcinelle, Egidio Pasuch, soffermatosi sul dramma della silicosi, «una pandemia silenziosa».

A seguire, il poeta Fabio Franzin ha letto alcuni versi tratti dalla sua antologia Lapidi bianche, dedicata alle morti sul lavoro. Poesie nate dall’esperienza personale in fabbrica, che hanno colpito nel profondo i presenti per la loro forza evocativa.

Durante l’evento, è stato anche presentato un acquerello del Monumento ai Caduti, realizzato da Giorgia Canal, che sarà consegnato alle famiglie delle vittime in un momento ufficiale.

Ha concluso la giornata il consigliere regionale Ferruccio Rosset, che ha ricordato l’impegno dell’Anmil Belluno nei mesi recenti. La cerimonia si è chiusa con un momento conviviale presso la sede degli Alpini.

Il messaggio unanime di tutti gli interventi è stato chiaro: la sicurezza sul lavoro non è mai tempo perso, ma un dovere morale e civile verso ogni singola vita.

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