Nel 2024, l’export italiano ha registrato una lieve flessione dello 0,4% rispetto all’anno precedente. Il calo è il risultato di andamenti territoriali differenti:
- Il Centro Italia è l’unica macroarea a registrare una crescita significativa (+4,0%).
- Il Nord-ovest e il Nord-est hanno subito contrazioni rispettivamente del -2,0% e del -1,5%.
- Il Sud e le Isole sono le aree più penalizzate, con cali del -5,3% e -5,4%.
A livello regionale, le flessioni più marcate hanno riguardato Basilicata (-42,4%), Marche (-29,7%) e Liguria (-24,1%). Al contrario, le regioni con la maggiore crescita sono state Toscana (+13,6%), Valle d’Aosta (+11,1%), Calabria (+9,4%) e Lazio (+8,5%).
Le esportazioni italiane hanno risentito del calo nelle vendite di autoveicoli (soprattutto da Piemonte, Basilicata, Campania e Abruzzo) e di prodotti farmaceutici (Marche), mentre hanno beneficiato della crescita nel comparto chimico-farmaceutico (Toscana, Lazio, Campania) e degli articoli sportivi, giochi e strumenti musicali (Toscana).
Il Veneto e le esportazioni: un anno di flessione
Nel 2024, il Veneto ha registrato un calo delle esportazioni dell’1,8% rispetto al 2023, con un valore complessivo di 80,1 miliardi di euro. Pur restando una delle regioni più attive nel commercio estero, il risultato segna un’inversione di tendenza dopo anni di crescita costante.
Diversi fattori hanno contribuito alla contrazione:
- La domanda internazionale è stata meno dinamica, con una riduzione degli ordini in settori chiave.
- Alcune difficoltà nel comparto manifatturiero e meccanico, che rappresentano pilastri dell’export veneto.
- La concorrenza sui mercati esteri, in particolare per i prodotti di moda, arredamento e agroalimentare.
Nonostante il calo complessivo, alcuni settori hanno mostrato una buona tenuta. Il comparto del vino e dell’industria alimentare, ad esempio, ha mantenuto livelli di esportazione stabili grazie alla forte domanda in mercati consolidati come Stati Uniti e Germania.
Le prospettive per il 2025
Le previsioni per il 2025 indicano una possibile ripresa, trainata dalla stabilizzazione della domanda internazionale e da una rinnovata competitività delle imprese italiane. Il Veneto, in particolare, potrebbe beneficiare di un rilancio del settore manifatturiero e di un rafforzamento dell’export agroalimentare, comparto che continua a rappresentare un punto di forza per la regione.
Gli operatori del settore guardano con attenzione ai mercati emergenti e alle politiche di internazionalizzazione, fondamentali per recuperare il terreno perso nel 2024.
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