Aggiornamento del paniere Istat 2025: focus sui consumi in Italia e in Veneto

Redazione | 13 febbraio 2025 alle 21:28 | 0 commenti

Tempo di lettura: 4 minuti
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Il nuovo paniere Istat per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo è stato aggiornato per il 2025, introducendo importanti cambiamenti sia nei prodotti inclusi che nella struttura di ponderazione. Questa revisione riflette l’evoluzione delle abitudini di spesa delle famiglie italiane e mira a garantire una misurazione accurata dell’inflazione. I dati utilizzati provengono dalla Contabilità Nazionale del 2024 e dall’Indagine sulle Spese delle famiglie del 2023, in linea con le linee guida di Eurostat.

Come funziona il paniere Istat e perché viene aggiornato

Ogni anno, l’Istat aggiorna l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo, al fine di garantire una rappresentazione accurata delle spese delle famiglie italiane. Questo aggiornamento tiene conto delle nuove abitudini di consumo e dell’evoluzione delle classificazioni internazionali. L’obiettivo principale è misurare l’inflazione, ovvero l’aumento dei prezzi nel tempo, che influenza il potere d’acquisto delle famiglie.

L’aggiornamento del paniere non riguarda solo l’inclusione di nuovi prodotti, ma anche l’uscita di quelli ormai obsoleti o poco rappresentativi dei consumi attuali. Questo assicura che l’indice dei prezzi al consumo rifletta fedelmente i cambiamenti nelle scelte di acquisto degli italiani.

Novità nel paniere 2025: cosa entra e cosa esce

Nel 2025, il paniere utilizzato per il calcolo dell’indice NIC (per l’intera collettività nazionale) e dell’indice FOI (per le famiglie di operai e impiegati) comprende 1.923 prodotti elementari, suddivisi in 1.046 prodotti e 424 aggregati. L’indice IPCA (armonizzato a livello europeo) include invece 1.944 prodotti elementari, raggruppati in 1.065 prodotti e 428 aggregati.

Tra le principali novità nel paniere 2025 spiccano alcuni prodotti che riflettono i cambiamenti nei gusti e nelle esigenze dei consumatori italiani:

  • Speck (da banco): rappresentativo delle crescenti preferenze per prodotti freschi e di qualità regionale.
  • Pantalone corto donna: testimonia un’evoluzione della moda verso uno stile più casual e informale.
  • Lampada da soffitto: riflette l’attenzione crescente per l’arredamento e il design degli interni.
  • Topper per materasso: evidenzia l’importanza crescente del comfort domestico.
  • Camera d’aria per bicicletta: in linea con il crescente uso della bicicletta come mezzo di trasporto ecologico.
  • Spazzole tergicristalli: segnale dell’aumento della manutenzione “fai da te” per auto.
  • Cono gelato: una scelta che sottolinea il ritorno alla tradizione nei consumi alimentari.

Curiosità: l’ingresso del Cono gelato nel paniere riflette un fenomeno interessante. Nonostante la crescente popolarità dei dessert innovativi, il gelato tradizionale continua a conquistare gli italiani, confermando un legame culturale e affettivo con questo classico della pasticceria.

Allo stesso tempo, escono dal paniere:

  • Test sierologico anticorpi COVID-19 e tampone molecolare COVID-19: ormai poco utilizzati dalle famiglie italiane.
  • Segmento di consumo dell’energia elettrica per le famiglie in transizione (dal mercato tutelato a quello libero), introdotto nel 2024, ma ora non più rappresentativo.

Come vengono raccolti i dati sui prezzi

La rilevazione dei prezzi avviene attraverso diverse metodologie:

  • 49,4% dei prodotti viene monitorato con tecniche tradizionali sul territorio, coinvolgendo oltre 45mila punti vendita, imprese e istituzioni.
  • 25,8% dei prezzi viene rilevato direttamente dall’Istat tramite web scraping o dati forniti da grandi fornitori, come catene della grande distribuzione e piattaforme online.
  • Gli scanner data (dati provenienti dalla Grande Distribuzione Organizzata) coprono il 13,4% del paniere NIC, includendo prodotti alimentari confezionati e beni per la cura della casa e della persona.

Un aspetto curioso riguarda l’utilizzo degli scanner data: l’Istat raccoglie circa 33 milioni di quotazioni di prezzo ogni mese da 4.250 punti vendita appartenenti a 19 grandi gruppi della distribuzione al dettaglio. Questo metodo consente di monitorare in modo preciso e rapido le variazioni di prezzo per prodotti di uso quotidiano.

Copertura territoriale e rappresentatività

Nel 2025, il campione è composto da 80 comuni in cui risiede l’84,0% della popolazione italiana per l’intero paniere, a cui si aggiungono altri 10 comuni per alcune tariffe e servizi locali. Complessivamente, gli Uffici comunali di statistica (UCS) raccolgono circa 388mila quotazioni mensilmente, mentre 237mila vengono rilevate direttamente dall’Istat.

Curiosità: la città di Savona è passata quest’anno alla rilevazione completa, contribuendo così ad aumentare la copertura dell’indagine. Al contrario, Monza ha cessato di partecipare alla rilevazione per un sottoinsieme di prodotti, determinando una lieve flessione della copertura in Lombardia.

Focus sul Veneto: abitudini di spesa e rappresentatività

In Veneto, la copertura dell’indice dei prezzi al consumo è totale, come in altre cinque regioni italiane (Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Umbria). Questo garantisce un’elevata rappresentatività delle spese delle famiglie venete nel calcolo dell’inflazione nazionale.

Il Veneto è una delle regioni con il maggior numero di punti vendita monitorati e una presenza capillare della Grande Distribuzione Organizzata, rendendo l’analisi dei prezzi particolarmente accurata. Le abitudini di spesa dei consumatori veneti riflettono una forte attenzione alla qualità dei prodotti alimentari, con una crescente richiesta di prodotti locali e biologici.

Curiosità: l’inclusione dello Speck (da banco) nel paniere 2025 evidenzia l’importanza dei prodotti tipici regionali, molto apprezzati in Veneto. Inoltre, l’aumento del peso dei servizi ricettivi e di ristorazione rispecchia il ruolo chiave del turismo e della ristorazione nella regione.

Conclusioni

L’aggiornamento del paniere Istat 2025 offre uno spaccato interessante sulle abitudini di consumo degli italiani e, in particolare, dei veneti. Riflette l’evoluzione delle preferenze, dalla moda al cibo, passando per il crescente interesse per l’arredamento e il tempo libero.

Monitorare l’andamento dei prezzi al consumo è fondamentale per comprendere l’impatto dell’inflazione sul potere d’acquisto delle famiglie e per orientare le politiche economiche nazionali e regionali.

Marco Crepaz

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